mercoledì 24 giugno 2015

INTINERARI LOW COST NEL NOSTRO TERRITORIO
SANTUARIO DI BOCCADIRIO E DINTORNI
a metà strada tra Bologna e Firenze un luogo suggestivo nel verde dell'appennino Tosco-Emiliano.
Secondo la tradizione popolare , il 16 luglio 1480, giorno della festa del Carmine, due pastorelli della contea allora appartenenti ai Signori Pepoli di Bologna - Donato Nutini e Cornelia Vangelisti, nativi del luogo - ebbero una visione della Madonna, apparsa in corrispondenza del rio Davena (punto di confluenza dei due torrenti Tanone e Butrione, da cui il nome della località Boccadirio), che predisse loro una vita consacrata nella religiosità.
Fu così che la popolazione di Baragazza decise di costruire nel XVI secolo una piccola chiesa con tabernacolo intitolata alla Beata Vergine delle Grazie. La struttura attuale del santuario rispetta abbastanza fedelmente quella originaria cinquecentesca anche se nel corso dei secoli numerose sono state le modifiche apportate. In particolare, di rilievo è il prospetto principale rifatto negli anni anni 1890 su progetto di Aristotele Puccetti.
La storia del santuario - la cui costruzione iniziò verso la fine del XVI secolo, mentre solo nel XVIII secolo furono completati il loggiato ed il chiostro - è stata descritta da un sacerdote, don Lorenzo Amorotti, parroco a Castiglione dei Pepoli dal 1609 al 1621, anno della sua morte, nel libro Origine e ritratto della miracolosa Madonna di Boccadirio, ripreso in seguito in uno scritto di Paolo Guidotti, coautore di una pubblicazione sul santuario[4].
Fonte dello scritto, una lettera, detta dell'"Anonima", conservata presso l'Archivio di Stato di Bologna. La lettera risale agli anni 1580 e viene attribuita ad una suora del monastero di Santa Caterina in Prato, il medesimo luogo religioso in cui era vissuta anni prima Cornelia Vangelisti, poi suor Brigida (morta nel 1543), una dei due bambini che ebbero la mistica visione.
Sempre secondo la tradizione, è a suor Brigida che si deve l'acquisizione dell'immagine della Beata Vergine delle Grazie, opera del 1505 di Andrea Della Robbia, conservata sull'altare maggiore del Santuario, che dal 1947 è gestito dalla Congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù[5].
Il santuario è per questo oggetto di una particolare venerazione dai pratesi, che spesso organizzano pellegrinaggi, anche a piedi, dalla loro città.I pellegrini, che qui vengono attratti da fede ma anche da legittima curiosità, vorrebbero non solo sentire, ma vedere, contemplare con i loro occhi la scena dell'Apparizione e la vorrebbero raccontata nei più minuti particolari, magari colorando di fantasia un fatto così santo e così semplice. ''Dov'è, domandano, la scala della Madonna, quando venne quassù a Boccadirio? e dov'é la vaschetta dove si rinfrescò il viso? e il faggio su cui si fece vedere?''. Cose tutte create dalla fantasia, interpretando poeticamente alcune cascatelle della vallata che sale al santuario. Del resto la storia non s'inventa, ma esige validi argomenti. E Boccadirio questi li possiede, tanto che un valente e appassionato studioso della storia locale e del santuario, il prof. Paolo Guidotti, ebbe a dire, come a conclusione delle sue indagini: "Per quanto io ne conosca, pochi santuari della regione hanno una fondattezza storica come questo della Madonna delle Grazie".
Senza minimizzare una solida tradizione di ben cinque secoli, e l'atmosfera di grazie che avvolge questo luogo, l'Archivio di Stato di Bologna ci dà la prima e più antica testimonianza: una "LETTERA" così detta dell' "ANONIMA" che dal contesto, risulta scritta verso il 1580 da una monaca del convento di Santa Caterina in Prato quello di suor Brigida - quando il ricordo della veggente era ancor vivo, essendo ancor vive - dice la lettera - alcune suore vissute con Lei. L 'altro documento, derivato fondamentalmente da questo, ma più ampio, scritto con sobrietà e senso critico, è l'"ORIGINE" della Madonna di Boccadirio di Don Lorenzo Amorotti, parroco di Castiglione dei Pepoli dal 1609 al 1621, anno della sua morte.
E' possibile pernottare nel parcheggio basso del Santuario nel rigoglioso verde dei colli Bolognesi e ristorarsi alla fonte con acqua freschissima. Nei dintorni Il lago artificiale del Brasimone con sosta camper a pagamento, l'outleet di Barberino del Mugello e il lago del Bilancino con sosta a pagamento sempre a Barberino, per raggiungere il santuario autostrada A1 uscita Roncobilaccio poi indifazioni Baragazza e per il Santuario
testi di Wikipedia, del sito ufficiale del Santuario foto di Claudio Barilli